Decreto Crescita: guida alle misure per il rilancio delle imprese

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Con la pubblicazione del Decreto Crescita sono state introdotte nuove misure agevolative finalizzate a sostenere la crescita economica delle imprese italiane, con particolare attenzione verso il processo di trasformazione tecnologica e digitale secondo il modello del “Piano Nazionale Impresa 4.0”. Di seguito i nuovi incentivi nel dettaglio.

Reintroduzione del superammortamento

Dopo essere stato tagliato dalla Legge di Bilancio 2019, il superammortamento ritorna con una maggiorazione sulle quote di ammortamento pari al 130% per gli investimenti in beni strumentali sostenuti tra il 1° aprile e il 31 dicembre 2019, fino a un massimo di 2,5 milioni di euro. Le nuove disposizioni contenute nel Decreto Crescita prevedono l’utilizzo del superammortamento per gli investimenti effettuati fino 30 giugno 2020, a condizione, che entro il 31 dicembre 2019 l’ordine risulti essere accettato dal venditore e sia già stato liquidato un acconto almeno pari al 20% del costo di acquisto del bene.

Potenziamento della Nuova Sabatini                                                                                                 

Il Decreto prevede novità anche per gli incentivi destinati ad agevolare l’accesso al credito per investimenti in beni strumentali, infatti, la Legge Sabatini viene potenziata estendendo a 4 milioni di euro il valore massimo del finanziamento concedibile per ciascuna impresa, a differenza del limite di 2 milioni di euro precedentemente fissato. Le modifiche all’incentivo prevedono anche l’estensione della misura anche al finanziamento delle PMI impegnate in processi di capitalizzazione o di ricambio generazionale. I finanziamenti sono concessi a fronte dell’impegno dei soci a sottoscrivere un aumento di capitale sociale dell’impresa, da versare in più quote, in corrispondenza del piano di ammortamento del finanziamento. Il contributo previsto è in conto impianti rapportato agli interessi calcolati a un tasso annuo del 5% per le micro e piccole imprese e del 3,575% per le medie imprese. Inoltre, per i finanziamenti di importo non superiore a 100.000 euro il contributo viene erogato in un’unica soluzione e non più in sei rate.

Proroga del Credito d’imposta Ricerca & Sviluppo

Il credito d’imposta per investimenti in Ricerca & Sviluppo è stato prorogato fino al 2023. L’incentivo prevede, per le imprese che investono fino ad un massimo 20 milioni di euro per le attività di Ricerca & Sviluppo, un credito d’imposta pari al 25% delle spese ammissibili calcolato sulla quota incrementale di spesa rispetto alla media dei costi sostenuti nel triennio 2012-2013-2014. La spesa incrementale a partire dal 2021 dovrà essere calcolata prendendo come riferimento la media degli investimenti in attività di Ricerca & Sviluppo implementati nei tre periodi d’imposta precedenti al 31 dicembre 2019.

Bando per attività di Ricerca & Sviluppo nell’ambito dell’economia circolare

L’agevolazione mira, attraverso la ricerca e l’innovazione tecnologica, a rendere i processi produttivi più efficienti in relazione al tempo e alle risorse impiegate e meno impattanti per l’ambiente in termini di riduzione delle emissioni di gas serra, di recupero dei materiali e di minimizzazione degli scarti, al fine di favorire la transizione delle attività economiche verso un’economia circolare a basse emissioni in tutti i settori. Con la pubblicazione di un apposito bando, verranno agevolati i progetti di Ricerca & Sviluppo con un importo compreso tra 500.000 e 2 milioni di euro per modernizzare il comparto industriale, apportando in questa maniera benefìci sia all’economia che all’ambiente.

L’agevolazione consiste in un mix di strumenti finanziari articolato come segue:

  • Finanziamento agevolato per una percentuale delle spese e dei costi ammissibili pari al 50%;
  • Contributo a fondo perduto fino al 20% delle spese.

Al finanziamento agevolato dovrà essere associato un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari durata erogato dalla banca finanziatrice scelta dall’impresa tra le banche aderenti alla convenzione. I due finanziamenti (agevolato e bancario) saranno poi regolati in modo unitario da un unico contratto di finanziamento, nell’ambito del quale il finanziamento bancario non potrà essere inferiore al 10% delle spese ammissibili.

Bando Digital Transformation

Il bando è finalizzato ad attuare la trasformazione digitale dei processi produttivi delle piccole e medie imprese. Possono dunque accedere al contributo le PMI operanti nel settore manifatturiero o dei servizi, con almeno due bilanci depositati ed un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari ad almeno 500.000 euro. Saranno finanziati progetti di trasformazione tecnologia e digitale, con un importo minimo di 200.000 euro, diretti all‘implementazione di tecnologie 4.0, quali: advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, cloud, cybersecurity, big data e analytics. Il contributo concesso sarà pari al 50% dei costi ammissibili. Per il biennio 2019/2020 sono stati stanziati 100 milioni di euro.

Credito d’imposta per la partecipazione a fiere internazionali

L’incentivo supporta le imprese italiane nella diffusione del proprio business nei mercati internazionali. Il credito d’imposta in oggetto è rivolto a tutte le imprese esistenti dal 1° gennaio 2019 ed è riconosciuto nella misura del 30% delle spese sostenute nel 2019 per la partecipazione a manifestazioni fieristiche internazionali di settore fino ad un limite massimo di 60.000 €. Le spese ammissibili comprendono: affitti di stand, allestimenti di fiere ed eventi, attività promozionali, comunicazione del brand e dei prodotti, realizzazione di unità produttive in paesi esteri, produzione e vendita di prodotti nei mercati internazionali. Entro il 29 giugno 2019, mediante apposito decreto attuativo, il Ministero dello Sviluppo Economico provvederà ad attivare la misura.

Modifiche alle procedure del Patent box

Il Patent box consiste nell’esclusione dal reddito complessivo del 30% nel 2015, del 40% nel 2016 e del 50% dal 2017 dei redditi derivanti dall’uso di opere dell’ingegno, brevetti industriali, marchi d’impresa, disegni e modelli, processi, formule e tutto ciò che riguarda i processi, formule ed esperienze acquisite che possono essere giuridicamente tutelabili. Secondo l’articolo 4 del Decreto Crescita, a partire dal periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del decreto-legge, i titolari di reddito d’impresa potranno scegliere, in alternativa alla procedura di ruling, di determinare e di indicare direttamente in dichiarazione il reddito agevolabile. I contribuenti dovranno fornire tutte le informazioni necessarie preparando idonea documentazione, rispettando le indicazioni operative che saranno fornite dall’Agenzia delle entrate. I soggetti che optano per questa nuova procedura devono ripartire la variazione in diminuzione in tre quote annuali di pari importo da indicare nella dichiarazione dei redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive, relativa al periodo di imposta in cui viene esercitata tale opzione e in quelle relative ai due periodi d’imposta successivi.

Introduzione di incentivi per la tutela del Made in Italy

In ottica di salvaguardia del Made in Italy, il Decreto Crescita introduce un apposito registro per la tutela dei marchi storici e un’agevolazione a favore dei consorzi nazionali che operano all’estero per tutelarne l’originalità dei prodotti italiani vittime del fenomeno di “Italian Sounding”. Il nuovo incentivo consiste in un contributo pari al 50% delle spese sostenute per la tutela legale dei prodotti vittime di imitazioni, entro un importo massimo annuale per beneficiario di 30.000 euro. Infine, sempre in tema incentivi a favore dell’internazionalizzazione, è stata introdotta l’estensione del Fondo Internazionalizzazione ai Paesi dell’Unione europea e la riprogrammazione dei bandi per le proprietà̀ intellettuale a sostegno di brevetti, marchi e disegni.

Voucher 3I “Investire in innovazione”

L’incentivo, a favore delle startup innovative, prevede un sostegno dei processi di innovazione nel triennio 2019/2021. Il voucher finanzia le spese di brevettazione di un’invenzione, di consulenza per ricerca sulla brevettabilità e le ricerche di anteriorità, la stesura della domanda di brevetto, il deposito presso l’ufficio italiano marchi e brevetti e l’estensione all’estero della domanda nazionale. L’intensità del beneficio e la definizione delle modalità attuative è demandata ad un futuro decreto del Ministero dello Sviluppo Economico.

 

 

 

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