Mantenimento del requisito di interconnessione per mantenere l’agevolazione

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Tra i progetti dell’Unione Europea, un occhio attento è dato all’evoluzione delle imprese, e in particolare alla digitalizzazione delle imprese. Alla base di questo processo vi è l’interconnessione, requisito fondamentale per fruire dei benefici offerti alle imprese.

Il Credito d’Imposta può essere utilizzato in compensazione, per tre quote annuali di uguale importo, a partire dall’anno di interconnessione del bene per cui si è fatto l’investimento.

Il beneficio, però, obbligava le imprese a mantenere l’interconnessione anche nei periodi d’imposta successivi all’anno di inizio, questo secondo la circolare del Ministero dello Sviluppo Economico n. 177355 del 23 maggio 2018: tale circolare implicava come “successivi periodi d’imposta” i mesi in cui si manifestava la maggiorazione dell’ammortamento per il bene per cui si era investito.

Al contrario, la nuova disciplina sembra definire una diversa tempistica: l’interconnessione pare debba essere mantenuta per almeno tre periodi in cui l’impresa usufruisce del Credito d’Imposta. D’altro canto, però, una ricezione più attenta della normativa potrebbe intendere il minimo di mantenimento come l’intera durata del periodo di accertamento della dichiarazione d’iscrizione del credito.

L’interconnessione, perciò, deve essere mantenuta nel tempo, poiché non sono sufficienti i requisiti tecnologici richiesti ed esposti al momento di acquisto del bene. Infatti, un ingegnere o un perito industriale rilasciano una perizia che attesta la situazione nel momento d’investimento, ma essa non garantisce il mantenimento dei requisiti nei periodi consecutivi. I requisiti, quindi, andrebbero mantenuti, perché la perdita di anche uno di essi potrebbe causare la revoca del beneficio. Ad esempio, una semplice riorganizzazione aziendale potrebbe provocare il mancato uso permanente del bene, e quindi un venir meno del requisito.

Prima di richiedere dei benefici derivanti da aiuti di Stato o dell’Unione Europea, sarebbe necessario richiedere il parere di figure professionali formate ad hoc su tali normative e sui requisiti necessari. Programmare gli investimenti e monitorare le evoluzioni aziendali è quindi un percorso non semplice, per cui un’azienda dovrebbe venir coadiuvata da professionisti preparati.

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