L’iperammortamento è un’agevolazione introdotta con la Legge di Bilancio 2017 che aveva previsto il riconoscimento in capo ai soli titolari di reddito d’impresa della maggiorazione del costo di acquisizione del 150% per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0.
L’agevolazione ha trovato conferma nella Legge di Bilancio 2018 e resta dunque una maggiorazione del 150% del costo di acquisizione di beni ad alto contenuto tecnologico, consentendo così di ammortizzare un valore pari al 250% del costo d’acquisto o di dedurre canoni di leasing per una valore corrispondente.
I beni agevolabili, possono essere suddivisi in tre categorie:
- beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite opportuni sensori e azionamento;
- sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità;
- dispositivi per l’interazione uomo-macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del lavoro in logica 4.0.
Inoltre, una delle caratteristiche fondamentali di tali beni è che siano interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o della rete di fornitura. Nella Legge di Bilancio 2018 l’elenco dei beni materiali strumentali cui si applica l’iperammortamento è stato integrato con le seguenti voci:
- sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
- software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
- software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intra-fabbrica, fabbrica-campo con integrazione telematica dei dispositivi on-field dei dispositivi mobili, rilevazione telematica di prestazioni e guasti dei dispositivi on-field).
Tra le novità dell’ultima Legge di Bilancio c’è anche la possibilità di ricambio del macchinario oggetto dell’agevolazione. Come si evince dal testo della legge, infatti, questa possibilità è stata prevista per evitare che il beneficio dell’iperammortamento interferisca, negli esercizi successivi, con le scelte di investimento più opportune al fine di mantenere il livello di competitività raggiunto dall’impresa, quindi, la sostituzione di un bene non determina la revoca dell’agevolazione.
La sostituzione può avvenire alle seguenti condizioni:
- il nuovo macchinario deve avere caratteristiche tecnologiche analoghe o superiori a quelle previste dalla Legge di Bilancio 2017,
- l’impresa deve attestare di aver effettuato l’investimento sostitutivo, le caratteristiche del bene e il requisito dell’interconnessione secondo le regole definite nel 2017.
Per quanto riguarda le scadenze dell’iperammortamento, gli investimenti in beni nuovi dovranno essere effettuati entro il 31 dicembre 2018, oppure entro il 31 dicembre 2019 se si paga comunque un acconto pari ad almeno il 20% entro il 2018.
Uno dei dubbi sollevati dalla Fondazione nazionale dei commercialisti, pubblicato in un recente documento, riguarda le tempistiche: la legge di bilancio, infatti, non avendo previsto la stessa proroga anche per il superammortamento fa sorgere una serie di problematiche operative.
Ad esempio nel caso in cui un’impresa acquisti un bene che potrebbe accedere all’agevolazione dell’iperammortamento, ma che verrà interconnesso nel periodo d’imposta successivo a quello di entrata in funzione del bene. Tale bene, nell’esercizio di entrata in funzione, potrà fruire temporaneamente del superammortamento.
L’altro quesito ancora da chiarire riguarda quale sia il modo per determinare l’iperammortamento in caso di investimenti effettuati nel periodo intercorrente tra l’1 luglio e il 31 dicembre 2019, ma interconnessi dal 2020.