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L’imprenditoria femminile nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR)

L’imprenditoria femminile nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR)

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) annovera una serie di vantaggi stabiliti a livello governativo; di centrale importanza in un biennio di crisi e ripresa è tenere conto della rilevanza delle imprese femminili. Non a caso, la Missione 5 “Inclusione e coesione” del PNRR, nella sua parte investimento 1.2 si articola in diversi strumenti, tra cui il “Fondo impresa Donna”.

Il programma ripartizioni, delineato dal Decreto interministeriale del 24 novembre 2021, assegna 400 milioni per le imprese al femminile per favorire sia la realizzazione di nuove realtà sia lo sviluppo e il consolidamento di esse. Non solo Fondo impresa donna, ma anche Smart&Start e Nuove imprese a tasso zero: le misure mirano a sostenere sempre di più l’imprenditoria femminile al fine di incentivarla e rafforzarla. I 400 milioni sono così ripartiti:

  • Fondo impresa donna: va a supportare l’avvio e lo sviluppo delle imprese femminili tramite contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Sono stati stanziati 160 milioni divisi nel seguente modo:
  • 800.000 di euro destinato agli interventi per l’avvio di nuove imprese al femminile.
  • 200.000 di euro destinati agli interventi per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili già esistenti.
  • Smart&Start: tutela la creazione delle start-up innovative e tecnologiche, e il loro progresso, per un totale di 100.000.000 € di aiuti.
  • Nuove Imprese a Tasso Zero: offrendo un finanziamento a tasso zero e un contributo a fondo perduto, sostiene le nuove imprese. Lo stanziamento è di 100 milioni.
  • Ulteriori 40 milioni saranno destinati all’avvio di misure di monitoraggio e sostegno, oltre alle campagne di comunicazione.

Secondo le regole previste dal PNRR, i progetti presentati, per essere valevoli ai fini dell’ottenimento dei fondi, dovranno rispettare una serie di parametri, tra cui il divieto del doppio finanziamento, il principio del DNSH (Do No Significant Harm) e concorrere a raggiungere il cosiddetto “obiettivo digitale”.

Ricordiamo che le misure del M5C1 sono state stilate per sostenere le politiche per il lavoro e la formazione professionale, oltre a favorire la creazione d’imprese femminili e la certificazione della parità di genere, realizzando l’emancipazione economica e sociale della donna nel mercato lavorativo.

 

Se hai un’idea imprenditoriale da realizzare e vuoi conoscere i sostegni offerti dallo Stato per incrementare l’occupazione femminile, contatta Villani&Partners