La Legge di Bilancio 2020 ha introdotto la concessione di un Credito d’Imposta per le imprese che effettuano nel 2020 investimenti in beni strumentali 4.0 (ricompresi nell’allegato A annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232). La misura sostituisce gli incentivi previsti dall‘iperammortamento che rimarranno, però, in vigore fino al 31 dicembre 2019.Il nuovo Credito d’Imposta prevede due scaglioni di spesa con intensità di contributo differenti: Per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, il credito d’imposta sarà riconosciuto nella misura del 40%. Per investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite massimo di 10 milioni di euro, il credito d’imposta sarà riconosciuto nella misura del 20%. Contrariamente alla prima ipotesi del Ministero dello Sviluppo Economico, contenuta nella bozza della legge di bilancio, lo strumento definitivamente approvato non prevede più un 3° scaglione, pertanto non saranno incentivati investimenti in beni 4.0 che superano i 10 milioni di euro.Per investimenti oltre i 300 mila euro (nella normativa dell’iperammortamento era 500 mila euro) le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.L’incentivo opererà a decorrere dal 1º gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.Per quanto riguarda invece gli investimenti relativi a software e beni immateriali 4.0 il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 700 mila euro.